La rimozione di un tatuaggio è un argomento molto sottovalutato prima di fare un tattoo sul proprio corpo.
I “pentimenti” post-tatuaggio non sono rari e, purtroppo, il processo di rimozione non è immediato.
Nella maggior parte dei casi, si usa una tecnica laser che rimuove gradualmente il colore dei pigmenti usati. Alternativamente, ci sono altre tecniche come la dermoabrasione, la crioterapia e la via chirurgica.
Rimozione dei tatuaggi: perché
La scelta di un tatuaggio sul proprio corpo può dipendere da molti fattori: un momento particolare della propria vita, la celebrazione dell’amore con un tatuaggio di coppia, un simbolo significativo.
Tutto questo, però, può essere temporaneo, fino ad un giorno quando si decide di rimuovere il disegno.
Altre situazioni che richiedono la rimozione di un tattoo possono essere il lavoro, come quello di hostess o stuart, in cui sono solitamente accettati tatuaggi visibili nelle zone scoperte.
Ma in che modo possiamo togliere un tatuaggio dal nostro corpo?
Rimozione tattoo: come
A seconda dei casi individuali, ci sono tecniche diverse che possono essere più o meno efficaci.
Laser e rimozione
La terapia laser è senza dubbio la tecnica maggiormente usata per questo tipo di operazione. Il principio di funzionamento si basa sull’uso di radiazioni di lunghezza d’onda specifica che colpiscono i pigmenti senza ledere i tessuti corporei. Infatti, secondo il principio di fototermolisi selettiva, usando laser speciali si può “frantumare” il pigmento in varie parti, permettendo poi al sistema linfatico di fagocitarne i pezzi.
Questa tecnica non ha però la stessa efficacia su tutte le tipologie di tatuaggio. Per facilitare il lavoro del laser, il tatto deve preferibilmente essere piccolo, quanto più recente possibile, e avere colori scuri come il nero o anche il blu.
Al contrario, tatuaggi estesi, fatti da molto tempo, e in cui ci sono pigmenti rossi o verdi sono più difficili da rimuovere.
La tecnica a laser richiede diverse sessioni a distanza di 6-8 settimane ciascuna. Il dolore che si prova è sopportabile ma generalmente superiore a quello di un tatuaggio.
Dopo la rimozione completa, la tecnica laser in generale non lascia cicatrici visibili.
Dermoabrasione e rimozione
Si tratta di una tecnica ormai datata che preveda l’abrasione della pelle utilizzando uno strumento raschiante. La dermoabrasione portava alla formazione di una ferita locale e, di conseguenza, generalmente anche cicatrice.
Questa tecnica è stata superata soprattutto per il forte dolore che causava.
Crioterapia
Anche questa terapia è raramente usata rispetto ad altre tecnica come il laser. Nella crioterapia si usa azoto liquido alla temperatura sotto i 200 gradi al di sotto dello zero per promuovere la rimozione del tattoo.
Operazione chirurgica
Alternativamente alle tecniche evidenziate nei punti precedenti, c’è anche la via chirurgica. Nei casi di piccoli tatuaggi si può optare per un piccolo intervento per asportare un’area ristretta di cute.
L’operazione è eseguita in anestesia locale e porta ad una piccola cicatrice.
Cosa sapere prima della rimozione
Prima di procedere con la rimozione di un tatuaggio, è opportuno documentarsi e scegliere una clinica di esperienza nel campo.
Bisogna considerare che, indipendentemente dalla tecnica scelta, la rimozione di un tattoo è un processo lungo e costoso.
Non sempre si riesce inoltre a cancellare completamente il disegno.